La respirazione è l'atto più naturale di questo mondo e non è certo necessario imparare per compierla. Ma come avviene per tutti gli organi, anche quelli della respirazione subiscono col tempo il destino dell'atrofizzazione.

Il grafico a lato descrive la variazione di FEV1 (volume respiratorio forzato in 1 secondo) con l'età per le donne. Per gli uomini il decremento è ancora meggiore. La diminuita funzionalità del polmone è dovuta alla chiusura della struttura fine degli alveoli. Lo schema della diramazione delle vie respiratorie, ponendo la trachea come la generazione zero, giunge fino al sacco alveolare come generazione 23. La patologia ostruttiva interessa tutto ciò che è zona di transizione e di scambio di gas, all'incirca al di là della diciassettesima diramazione.

D'altra parte il polmone, che può respirare un volume d'aria di 4-6 litri, in condizioni normali non aspira più di 1-2 litri. Solo con un'attività fisica molto intensa si arriva al suo pieno sfruttamento (ansimazione). La conseguenza è che le parti più lontane dalla trachea e gli "apici" si atrofizzano, come rivelato dal grafico.

Per mantenere "giovani" i nostri polmoni il più a lungo possibile, non trascuriamo dunque di introdurre nelle nostre abitudini di vita  pratiche atte a stimolare la dilatazione polmonare quali "respirazioni profonde" ed esercizi fisici che producano un aumento della respirazione (corsa e salti).

 

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