LEIBNIZ (1646-1716)

 filosofo e matematico

rimasto orfano del padre a sei anni Leibniz inizia la scuola elementare di Lipsia mostrando capacità non comuni. L'insegnante consiglia alla madre cautela nell'educazione del figlio e suggerisce di proibirgli l'accesso a libri inadatti alla sua età. Un nobiluomo amico di famiglia, interrogato il fanciullo e convintosi delle sue doti, ottiene che gli sia consentito l'accesso alla biblioteca paterna. A otto anni Leibniz può così applicarsi alla lettura di ogni genere di libro.

A 12 anni è in grado di comprendere gli scrittori latini e di decifrare il greco antico. A 13 pone agli insegnanti difficili quesiti di logica.

A 20 anni ottiene il titolo di dottore all'università di Altdorf. Rifiuta l'offerta di accedere alla carriera accademica dimostrando un naturale interesse per la politica attiva, ed elaborerà una concezione del "sapere" come intimamente legato alla prassi, deputato a migliorare le condizioni di vita degli uomini.

A 22 anni viene segnalato all'Elettore di Magonza, che gli assegna un posto di giudice presso l'Alta Corte di Appello e prepara un saggio che avrebbe dovuto favorire l'elezione del conte palatino di Neuburg a re della Polonia.

Così introdotto nei centri di potere del nord Europa, entra in contatto con i centri della cultura europea: Parigi per la scuola di matematica, Londra in qualità di socio della Royal Society di cui Newton è presidente.

Con Newton condivide il merito di aver scoperto il calcolo infinitesimale, a cui entrambi arrivarono in modo autonomo.