LAMARCK (1744-1829)

il mondo naturale si affaccia all'evoluzione

Appassionato osservatore della natura, anticipa Darwin nella interpretazione evoluzionistica degli esseri viventi. Così l'autore della monografia Piero Corsi ne delinea la personalità

"Lamarck è stato un pensatore sistematico per eccellenza, convinto di poter spiegare in termini rigorosamente fisici tutti i fenomeni osservabili sulla superficie della Terra, dalle combinazioni chimiche alla formazione dei continenti, dall'apparire della vita alla costituzione delle società umane, dei sistemi filosofici e delle superstizioni religiose."

Come molti altri scienziati verso i quali siamo debitori per il progresso in cui viviamo, anche Lamarck subì più umiliazioni e persecuzioni che applausi.

Dopo aver salutato con favore la rivoluzione (1789), convinto che le mafie scientifiche, invidiose e colluse che dominavano l'Academie de Sciences avrebbero finalmente cessato di impedire a uomini come lui di pubblicare i risultati delle sue opere, dovette rapidamente ricredersi di fronte all'immediato riformarsi di altre consorterie altrettanto gelose e ostili.

Fuori dal mondo accademico la vita non era più facile per un uomo di cultura. Dopo 40 anni ricorderà ancora con le lacrime agli occhi le vessazioni subite dal figlio del conte Buffon, che egli accompagnava in qualità di tutore in diverse città europee (1780), e quel suo unico vestito da società rovinato dalla bottiglietta d'inchiostro lanciatagli contro dal giovane rampollo, desideroso di passare una serata senza l'ingombrante presenza del maestro.

Fortunatamente l'insegnamento gli riservò maggiori gratificazioni. Dagli archivi del Museum d'histoire naturelle si ricava sia la frequenza degli allievi ai suoi corsi, sia la nazionalità. Questi documenti rivelano sia l'elevata frequenza ai corsi sia l'affluenza da tutte regioni d'Europa, Italia inclusa.

Per un uomo dedito alla scienza, vessato dalle prepotenze e dalle incomprensioni, è un'onorevole rivincita.