FINANZA  BIANCA

la Chiesa, i soldi, il potere

 Bazoli, Geronzi, Fazio, Guzzetti, Mazzotta.

Vent'anni fa la finanza cattolica era confinata alla presenza modesta del "Banco Ambrosiano", mentre il sistema finanziario italiano era nelle mani dei "laici" di Giorgio La Malfa e della regia di Enrico Cuccia, patron di Mediobanca.

Il Banco Ambrosiano falliva con il suo presidente, impiccato a Londra sotto un ponte. Nello scandalo veniva coinvolto anche lo IOR, la banca del Vaticano.

Oggi, dieci anni dopo l'inizio dell'operazione "mani pulite", la situazione si è capovolta. Lo IOR è perfettamente risanato e il mondo della finanza è tutto nelle mani di uomini provenienti dal mondo cattolico.

Giancarlo Galli, giornalista dell'Avvenire e amico e collaboratore dell'attuale presidente dello IOR "Angelo Caloia", ricostruisce gli avvenimenti in una specie di libro-intervista all'amico Angelo.

Dai momenti della frequentazione degli ambienti dell'azione cattolica fino all'attuale affermazione di Cesare Geronzi alla presidenza di Capitalia, Giovanni Bazoli alla presidenza di Banca Intesa, Antonio Fazio alla presidenza della Banca d'Italia.

Ma non c'è solo il trionfo. C'è anche la storia recente di Parmalat e di altre truffe che hanno lasciato qualche ombra sull'operato dei "conquistatori".

E quando, a fine novembre 2003, il cardinale Tettamanzi succeduto a Carlo Maria Martini, incontra i banchieri lombardi al "Centro Congressi" ex Cariplo di Milano, al discorso autocelebrativo di Bazoli che gli si rivolge con la frase "Lei, Eminenza, condivide?" il cardinale risponderà con un sorriso. Poi prendendo la parola non risparmierà alcune stilettate al suo interlocutore quali "ci troviamo di fronte a sensazioni diffuse nei confronti di questo sistema, se non di delegittimazione........"