NIELS BOHR (1885-1962)

dall'alba della fisica atomica alla big science

A soli due anni dalla tesi di laurea (1911) che porta il titolo "studi sulla teoria elettronica dei metalli", Bohr enuncia la sua teoria sulla struttura dell'atomo (1913): un nucleo positivo circondato da elettroni che si muovono in "orbitali quantizzati". Scopre anche che gli elettroni esterni sono responsabili del comportamento chimico degli atomi (dando origine alla chimica moderna), che i "raggi X" sono prodotti dai salti quantici degli elettroni che da uno strato esterno dell'atomo "cadono" in uno più interno, e che i "raggi gamma" sono elettroni prodotti dal nucleo.

Nel 1917 riesce ad ottenere un incarico di insegnamento in patria, come professore di fisica teorica. Ottenuti i finanziamenti necessari per avviare un laboratorio sperimentale, Copenaghen diventerà il punto di riferimento della fisica teorica nel mondo.

Il fisico Weisskopf ne descriverà il ruolo centrale al Congresso internazionale sulla storia della fisica svoltosi a Parigi nel 1982, con uno schema al cui centro compare il nome di Niels Bohr racchiuso in una circonferenza, mentre tutto attorno compaiono i nomi delle scuole di fisica teorica di 12 Paesi, uniti al centro da altrettante frecce bidirezionali ad indicare il punto di riferimento comune con cui venivano scambiate le esperienze. Tra questi USA, URSS, Giappone, oltre alle altre nazione europee.

Nel 1922 (37 anni) riceve il riconoscimento di "premio Nobel" per la fisica.

Nella vita privata Bohr ebbe la fortuna di appartenere ad una famiglia di grande cultura. Il nonno paterno Henrik fu preside del "Westenske Institut" di Copenhagen e il padre Christian rettore dell'università nella stessa città. Con altri tre amici docenti universitari il padre si intratteneva regolarmente in appassionanti discussioni alle quali i figli Niels e Harald (si laurea in matematica nel 1910, un anno prima del fratello pur essendosi iscritto all'università un anno dopo) erano autorizzati a partecipare.

Ai primi esordi pubblici Niels non ha grande successo come conferenziere malgrado la grande rilevanza dei suoi argomenti, a differenza del fratello Harald apprezzatissimo in una disciplina difficile come quella della matematica.

Quando una volta venne chiesto a Harald come mai egli fosse uno dei migliori conferenzieri nel campo della matematica, mentre Niels aveva così poco successo nel parlare in pubblico, Harald rispose:

 "semplicemente perchè in ogni momento di una conferenza parlo solo di ciò che ho spiegato, mentre di solito Niels parla di cose che si ripropone di spiegare in seguito."

Naturalmente questa iniziale lacuna verrà superata, e i seminari tenuti a Gottinga, Cambridge, e Copenhagen nel 1922, composti da sette lezioni nel corso di due settimane, vennero denominati "il festival di Bohr", pur nella pacatezza delle sue esposizioni, come si rileva da queste parole di un suo biografo Friederich Hund:

"Ogni lezione, che riempiva l'intero pomeriggio fino alla sera ed era esposta a voce bassa e con un linguaggio misurato, mostrava il fondamentale approccio di Bohr e dava un'eccellente visione della connessione tra gli spettri emessi dagli atomi e le proprietà chimiche e fisiche degli elementi espresse nella tavola periodica"